
La combinazione tra conoscenza dei rischi e comportamenti digitali consapevoli è la chiave per ridurre il rischio di frodi online. È quanto emerso dal convegno organizzato da Banca delle Terre Venete, in collaborazione con la Fondazione Studi Universitari di Vicenza e la Polizia di Stato, un’iniziativa che ha registrato ampia partecipazione del pubblico (in presenza e online), confermando l’interesse crescente verso un tema sempre più attuale.
Dopo i saluti di Adamo Dalla Fontana, Presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza, del Questore di Vicenza Francesco Zerilli e del Presidente di Banca delle Terre Venete Gianfranco Sasso, la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Elisa Santucci, ha affrontato le principali tipologie di truffe e frodi digitali, proponendo esempi concreti e indicazioni operative su come prevenirle, riconoscerle e reagire tempestivamente.
Quadro giuridico e dati locali
Marco Maria Dell’Arte, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Vicenza, ha illustrato la normativa in materia di truffe e frodi informatiche, due termini che sembrano sinonimi ma in realtà indicano un bersaglio differente: la truffa inganna la persona, mentre la frode agisce direttamente sul sistema informatico. Nel suo intervento, Dell’Arte ha fornito anche dati aggiornati sul territorio. Dal 1° gennaio al 30 settembre 2025, in provincia si sono registrati 4.983 casi di truffe e frodi informatiche, in aumento rispetto ai 4.176 del 2024, con 709 denunce e 4 arresti.
La prevenzione secondo la Banca
Alberto Marangon, Responsabile Banca Digitale e Referente Antifrode di Banca delle Terre Venete, ha illustrato come le truffe che colpiscono la clientela privata riguardino soprattutto i bonifici istantanei - non stornabili - spesso legati a raggiri via SMS, mentre per le aziende la tipologia più diffusa resta la BEC (Business Email Compromise) con bonifici ordinari transfrontalieri in area SEPA. Per quanto riguarda Banca delle Terre Venete, nel 2025 i tentativi di eventi fraudolenti sono progressivamente diminuiti (76 contro i 198 del 2024) e la capacità di bloccarli in tempo è aumentata dal 31% al 43%. Tra le misure preventive illustrate da Marangon figura il Presidio Operativo Frodi del gruppo BCC Iccrea con sistemi antimalware avanzati, monitoraggio comportamentale degli utenti, analisi del rischio sulle transazioni, attività di data sharing e info sharing a livello europeo e formazione continua dei clienti. Particolare attenzione è stata dedicata anche al sistema RelaxBanking, che permette di controllare accessi, modifiche e autorizzazioni sugli account, contribuendo a intercettare tempestivamente le anomalie.
Le minacce digitali secondo la Polizia di Stato
A seguire, Corrado Piccione, Ispettore Responsabile della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica, ha illustrato le principali minacce digitali, con particolare attenzione al phishing – truffa informatica che induce la persona a fornire informazioni personali, camuffando il mittente come ente attendibile –, responsabile di oltre il 90% delle violazioni di dati. L’ispettore ha spiegato anche i rischi legati ai malware più diffusi, e ai raggiri più recenti, dai messaggi vocali generati con intelligenza artificiale alle app e agli investimenti falsi.
Difendere il digitale, tutelare le persone
«L’interesse e la partecipazione del pubblico al convegno, organizzato nel Mese dell’Educazione Finanziaria, dimostrano che la cittadinanza vuole essere informata e protetta», ha dichiarato il Presidente di Banca delle Terre Venete Gianfranco Sasso. «Abbiamo messo a disposizione la competenza di esperti per fornire conoscenze concrete e condivisibili anche con familiari, perché conoscere equivale a proteggersi».
«Siamo lieti di ospitare Banca delle Terre Venete per questa iniziativa - commenta Adamo Dalla Fontana, presidente della Fondazione Studi Universitari di Vicenza -, nell’ambito di un rapporto di collaborazione più ampio che vede l’Istituto di credito sostenere la presenza universitaria nel territorio in qualità di sponsor della Fondazione Studi Universitari di Vicenza. Il polo universitario non è solo uno spazio per la didattica e la ricerca, ma anche un luogo di cultura nell’accezione più ampia del termine. Con questo spirito ospitiamo un evento aperto a tutta la popolazione con una finalità sociale di grande rilevanza, in collaborazione anche con la Polizia di Stato».
«Le truffe oggi diventano più insidiose: i criminali giocano su velocità, emozioni e fiducia», ha spiegato Corrado Piccione, Ispettore Responsabile della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica. «Per questo serve prudenza: verificare chi ci contatta, evitare link sospetti, segnalare subito ogni anomalia. Solo così possiamo proteggere la nostra vita digitale.»
«La prevenzione è la nostra miglior difesa», ha aggiunto Marco Maria Dell’Arte, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Vicenza. «Ogni persona che si informa, chiede aiuto e denuncia un tentativo di truffa rende più difficile la vita dei truffatori. È così che si costruisce una rete di sicurezza.»
L’evento si è concluso con una sessione di domande dal pubblico, a dimostrazione del desiderio dei cittadini di approfondire e partecipare attivamente alla lotta contro le frodi digitali. La giornata si è chiusa con un momento conviviale, che ha favorito il dialogo informale tra esperti e partecipanti.
La registrazione dell'incontro è accessibile a questo link: https://youtube.com/live/wyqHl3MlQ5I
