
Un progetto ideato dal maestro Cristian Ricci, promosso dalla Provincia di Vicenza e sostenuto da Banca delle Terre Venete, per riflettere sul contributo dell’ONU allo sviluppo dei diritti delle donne, in un’epoca in cui questi diritti sono sotto attacco, calpestati e negati in molti Paesi al mondo.
Vicenza, Teatro Olimpico, domenica 21 settembre 2025, ore 18, con ingresso libero fino a disponibilità dei posti.
Sarà un evento celebrativo, ma anche un momento di conoscenza e di riflessione sui temi e sui valori che ispirano l’impegno dell’Italia nelle Nazioni Unite. Un concerto di My Venice Orchestra (ensemble femminile dell’Orchestra Sinfonica del Veneto) che si esibirà al Teatro Olimpico di Vicenza domenica 21 settembre alle ore 18, in una serata ricca di musica e di alti contributi scientifici curati dall’Università Ca’ Foscari di Venezia.
La presentazione è affidata alla giornalista Federica Morello, la direzione d’orchestra al maestro Stefano Romani e con la partecipazione del tenore Cristian Ricci con la proposta di un ricco programma che prevede sinfonie e romanze di Salieri, Mozart, Beethoven, Rossini, Puccini, Mascagni, Giordano, Leoncavallo, Bernstein.
Il progetto trova lo spunto iniziale dalla ricerca del maestro Cristian Ricci per la promozione dell’attività musicale dell’ensemble femminile dell’Orchestra Sinfonica del Veneto per la valorizzazione dei talenti delle donne e di divulgazione del messaggio della musica e dell’arte come linguaggio trasversale di dialogo e di confronto tra i popoli e le culture.
Partner istituzionale e co-organizzatrice è la Provincia di Vicenza, partner accademica l’Università Ca’ Foscari di Venezia; hanno dato il loro patrocinio il Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, il Consiglio regionale del Veneto e il Comune di Vicenza.
Sostengono l’evento il Ministero della Cultura, la Regione del Veneto, Banca delle Terre Venete nell’ambito delle iniziative previste per l’anno internazionale delle cooperative; e inoltre San Marco Group, Revo Insurance, My Venice, Forno d’Asolo.
“Il Teatro Olimpico di Vicenza non è solo un gioiello architettonico: è un luogo dell’anima, dove la bellezza incontra la storia e la cultura si fa voce di valori universali - ha commentato il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin-. In occasione dei settant’anni dell’ingresso dell’Italia nelle Nazioni Unite, questo concerto rappresenta molto più di un evento musicale: è un messaggio di pace, di inclusione, di speranza. Come Provincia, crediamo profondamente nel ruolo educativo della musica, capace di parlare a tutte le generazioni, di abbattere barriere e di accendere coscienze. Sostenere questa iniziativa significa dare spazio al talento, alla creatività e alla forza delle donne. Vicenza, con la sua storia e il suo patrimonio, è orgogliosa di essere parte di questo dialogo globale.”
“Come artisti siamo molto vicini per spirito e obiettivi ai valori della Carta dell’ONU e alla sua attività di altissimo impegno - ha affermato il tenore Cristian Ricci, direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica del Veneto - che ci consente di essere cittadini del mondo, ancorati a valori trasversali, quelli della dignità umana, della pace, del dialogo tra i popoli e le culture. Proprio in questo senso -precisa Ricci– abbiamo pensato di proporre questo evento, che parte dalla musica per arrivare ai cuori e alle coscienze, lontano da schieramenti e da parti, ma con l’obiettivo di divulgare conoscenza e sensibilità. La collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia va in questa direzione. In più ho voluto che fosse proprio un’Orchestra di musiciste donne ad accompagnare il recital, perché il messaggio delle donne, di quelle brave e impegnate, è un messaggio forte, di provocazione, di discontinuità, di coraggio. Il nostro progetto si apre a Vicenza, ma stiamo lavorando per portare questo evento al Palazzo di Vetro dell’ONU. Sono certo che la musica possa ancora fare miracoli”.
“Celebrare l’anniversario dell’adesione dell’Italia all’ONU con un concerto è un’occasione per unire arte, memoria e impegno - ha dichiarato il presidente della Banca delle Terre Venete Gianfranco Sasso-. La musica è linguaggio universale, e proprio come i valori fondanti delle Nazioni Unite – pace, solidarietà, dignità umana – sa superare confini e divisioni. Valori che condividiamo come banca cooperativa e che richiamano il nostro impegno nella cooperazione internazionale, dal microcredito in Ecuador, ai progetti educativi e sanitari in India e in Angola. Ci auguriamo che ogni nota di questo concerto risuoni anche come messaggio di speranza e responsabilità, dentro e fuori dai nostri confini”.
L’anniversario
Partiamo dall’anniversario. Sono passati ormai settant’anni da quel 14 dicembre 1955, quando l’Italia venne ammessa all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), insieme ad altri quindici Paesi. La Conferenza di San Francisco, che diede vita a questa organizzazione intergovernativa, si era aperta dieci anni prima, il 25 aprile 1945, e l’Italia aveva richiesto di aderire già il 7 maggio 1947. Fu un momento epocale. L’ingresso dell’Italia non fu semplice visto il suo ruolo durante il secondo conflitto mondiale e considerate le molteplici questioni irrisolte, anche di natura territoriale.
Con l’Italia entrarono anche Giordania, Islanda, Portogallo, Austria, Finlandia, Ceylon, Nepal, Libia, Cambogia, Laos, Spagna, Ungheria, Romania, Bulgaria, Albania.
Ha inizio da allora una lunga storia di collaborazione, sostegno e impulso alle attività dell'ONU del nostro Paese, che partecipa con impegno crescente, contribuendo al perseguimento degli obiettivi della Carta, dal mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, alla promozione e difesa dei diritti umani, allo sviluppo sostenibile. Negli ultimi decenni l'Italia ha contribuito con determinazione all'elaborazione delle Risoluzioni dell'Assemblea Generale e del Consiglio di Sicurezza, che hanno dato vita a grandi innovazioni sul piano delle norme internazionali. Le campagne in favore della moratoria della pena capitale, quelle per promuovere l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne e delle bambine (anche attraverso la lotta a pratiche quali le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati), le battaglie contro ogni forma di discriminazione religiosa e in favore della libertà di opinione, sono alcuni dei temi che vedono il nostro Paese in prima fila.
Da sempre l'Italia è impegnata a promuovere l'eguaglianza di genere e l'empowerment femminile sulla scena internazionale. Il progresso politico, civile, sociale ed economico di ogni Paese non può prescindere da una piena partecipazione ed un completo coinvolgimento delle donne su basi di eguaglianza nei processi decisionali, nelle scelte di governo, nei processi formativi ed educativi.
Tuttavia, nonostante importanti progressi realizzati negli ultimi decenni, le donne e le bambine continuano ad essere, in molte aree del mondo, vittime di violenza, fisica e psicologica, di sfruttamento e di traffici esecrabili.
L'Italia è stata inoltre in prima linea nei negoziati che hanno portato il Consiglio di Sicurezza a pronunciarsi sulla violenza sessuale in situazioni di conflitto armato, affinché fosse riconosciuto il nesso tra la sicurezza internazionale e il contrasto ad ogni forma di violenza sessuale o di genere.